Il mio percorso comincia subito dopo l'università, nel lontano 2009: mi laureo in Letteratura, Scrittura, Editoria e Giornalismo all'Università Sapienza di Roma.

È il 19 luglio: fa molto caldo, indosso uno chemisier di lino bianco con lo scollo all'americana, i capelli sono ancora corti. A detta del mio relatore di tesi e di alcuni scrutinatori, ricordo un po' Audrey Hepburn.

Discuto una tesi sperimentale sulle banalità linguistiche delle quali si abusa in campo giornalistico: rimedio un 110 cum lode e stretta di mano dei professori.

Sei giorni dopo, vengo chiamata per iniziare una nuova avventura in un service giornalistico: Giustizia e Libertà di Giorgio Dell'Arti. Un sogno che si avvera prima di quanto io potessi immaginare.

Ho modo di sperimentare molto: il lavoro di archivio legato alle notizie, la gestione degli ospiti a una trasmissione radiofonica di RadioRai1, la redazione di alcune rubriche (su Vanity Fair e sull'edizione del Foglio in edicola il lunedì), la redazione di articoli (per il magazine online di ING Direct Voce Arancio).

Purtroppo finirà presto, lasciandomi insoddisfatta sulla soglia di una professione che ho sempre sognato di svolgere. Fino al 2021: a fine anno decido di licenziarmi dal mio lavoro in ambito informatico e di riprendere in mano la mia attività di redattrice.

Mi imbatto, quasi per caso, in una redazione sportiva che ha tre anni di lavoro alle spalle, non so nulla o quasi di calcio, mi informo: inizio un nuovo viaggio dove mai avrei immaginato.

Scrivo di calcio, ma anche di letteratura, cinema, ambiente, nuove tecnologie, moda. Mi occupo di tutto ciò che, da creatura onnivora e vorace quale sono, può essermi di nutrimento.

Mi piace scoprire ciò che non so, andare in profondità e iniziare nuove collaborazioni con realtà multiformi e stimolanti.

Il mio obiettivo per il presente e il futuro: fare sempre più sul serio. D'altra parte, a 36 anni non posso più permettermi di perdere tempo.